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Il borgo monastico abbandonato di Mirteto

Labore nonumes te vel, vis id errem tantas tempor. Solet quidam salutatus at quo. Tantas comprehensam te sea, usu sanctus similique ei. Viderer admodum mea et, probo tantas alienum ne vim.

Borgo Fantasma di Mirteto

Il piccolo borgo monastico abbandonato di Mirteto si trova a circa 282 m s.l.m. sopra il paese di Asciano, nel comune di San Giuliano Terme, più precisamente nella valle creata dal rio Foce Pennecchio, sul versante orientale del Monte Faeta.

Il complesso oggi è avvolto dal fascino dell’abbandono e dall’edera che pian piano si sta impossessando delle mura degli antichi edifici; il borgo di Mirteto comprende una chiesa di stile romanico del XII secolo, intitolata a Santa Maria di Mirteto, all’epoca dipendente dalla Badia di San Michele alla Verruca. La chiesa è senz’altro il cuore di questo posto; si sa con certezza che l’edificio rimase attivo fino al XVIII secolo, diventando nel 1712 un oratorio privato.

Anche se adesso è un borgo abbandonato, questo edificio conserva molto bene muri e altare. La meridiana ben conservata sul fianco appartiene ancora a questo luogo e continua a scandire l’avanzata incessabile delle ore e dei secoli, mentre la Madonna della Neve quattrocentesca ,che un tempo stava al suo interno, è oggi presente nella chiesa paesana di Asciano.

Tutt’intorno vi sono il resto degli edifici dove per molti secoli si sono susseguite generazioni di monaci cistercensi; vi sono abitazioni, forni e cantine; si nota subito che alcuni degli edifici sono molto più moderni di altri; probabilmente sono stati ristrutturati nei primi anni del ‘900, dall’ultima generazione di monaci che ha abitato il borgo prima del definitivo abbandono avvenuto negli anni cinquanta.

Il nome, è facile intuirlo, deriva dalla presenza di moltissime piante di mirto nell’area circostante il borgo. Oggi il loro numero è sicuramente più esiguo, a causa della mancata cura della mano umana, ma vi sono qua e là cespugli profumatissimi che ancora resistono, insieme a qualche susino superstite dell’antico frutteto.

Se si ha fortuna di venire in questo luogo in una giornata soleggiata e limpida, il panorama si può spingere fino alle isole Capraia e Gorgona.

Se vuoi conoscere altri borghi abbandonati nella provincia di Pisa leggi l’articolo sul borgo (quasi) abbandonato di Toiano.

Come arrivare al borgo di Mirteto

Il borgo di Mirteto si trova alle pendici del Monte della Conserva e si raggiunge percorrendo per circa 40 minuti un sentiero nel sottobosco che parte dal paese di Asciano (San Giuliano Terme).

Dopo circa 15/20 minuti di cammino (In salita) ci si imbatte nel Cisternone mediceo; voluto dalla famiglia Medici nel XVII° secolo, è la testimonianza della grande opera fatta da questa importante famiglia, di raccolta e canalizzazione delle acque e delle sorgenti di questa valle; il questo punto , grazie ad un sistema di vasche, l’acqua della sorgente veniva filtrata e purificata, prima di essere incanalata nell’acquedotto che, correndo lungo tutta la Via dei Condotti, portava l’acqua fino dentro le mura di Pisa.

Oggi questo luogo è uno dei favoriti per la gente che abita nei dintorni per scampagnate primaverili e domeniche all’insegna del relax, tanto che è stato adibito a zona pic-nic con panchine e barbecue posti qua e la.

Procedendo nel cammino si supera un delizioso ponticello in pietra che attraversa un piccolo torrente, che ci porta ad una mulattiera (questa volta un po’ più ripida) tra gli ulivi e le piante di Mirto, rimasta probabilmente così dagli anni in cui il piccolo borgo monastico è stato abbandonato.

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